Pascale Marthine Tayou, Coloris

Pascale Marthine Tayou, Coloris, 2018, courtesy ArtLine Milano. Photo: Alberto Fanelli

 

 

 

Pascale Marthine Tayou, Coloris
L’opera è composta da una pavimentazione in calcestruzzo raffigurante il planisfero terrestre su cui sono piantati un centinaio di pali metallici dai colori pastello e dalle dimensioni variabili, tra i 6 e i 12 metri di altezza, e sulla sommità di ognuno di essi è posizionato un uovo. L’installazione dà vita a un’esplosione di colori sia caldi, sia freddi, ma tutti intensi e luminosi che si riverberano sulla città.

Pascale Marthine Tayou (Yaoundé, 1967) vive e lavora tra Gand, in Belgio, e Yaoundé, in Camerun. Nel suo lavoro Tayou spazia tra i vari media usando indifferentemente l’installazione, la fotografia, il video, il disegno, e perfino i libri. La ricerca che l’artista conduce viaggiando da una parte all’altra del mondo è spesso legata all’analisi dell’identità sia culturale, con il ricorso a una gamma cromatica che ci ricorda i colori del paesaggio africano, sia individuale, come rivela la scelta di assumere ironicamente un nome femminile. Anche in Coloris l’intenzione è esplorare alcune delle questioni sollevate dalle migrazioni e dalla costituzione di un villaggio globale di cui è difficile stabilire contorni e confini precisi. Pascale Marthine Tayou si interessa agli effetti della circolazione di oggetti, idee e persone nel mondo, mescolando geografie, combinando simboli, tecniche e materiali, provenienti da tradizioni culturali diverse, allo scopo di creare nuovi significati e nuove interpretazioni della realtà.

www.pascalemarthinetayou.com